Cheratocongiuntivite nel gatto; cause , sintomi e trattamenti

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La cheratocongiuntivite eosinofilica è una malattia oculare cronica che colpisce la cornea e la congiuntiva degli animali affetti.

Questa patologia è caratterizzata dalla formazione di granulomi eosinofilici sulla superficie oculare, che possono causare dolore, infiammazione e opacità corneale.

Nonostante la sua eziologia sia ancora sconosciuta, si ritiene che la cheratocongiuntivite  sia una malattia immuno-mediata, in cui il sistema immunitario del gatto risponde in modo anomalo a sostanze ambientali o a organismi patogeni presenti nell’ambiente.

Anatomia dell’occhio felino

Prima di esaminare le cause e i sintomi della cheratocongiuntivite eosinofilica, è importante comprendere l’anatomia dell’occhio del gatto.

L’occhio felino è costituito da tre strati principali: la sclera, la coroide e la retina. La sclera è lo strato esterno e bianco dell’occhio, che protegge il globo oculare e fornisce attacco ai muscoli oculari. La coroide è lo strato intermedio dell’occhio, che fornisce nutrimento alla retina e al cristallino. Infine, la retina è lo strato interno dell’occhio, che contiene le cellule fotosensibili che permettono al gatto di vedere.

Cause

Come accennato in precedenza, la causa esatta della cheratocongiuntivite eosinofilica nel gatto è ancora sconosciuta. Tuttavia, si ritiene che questa malattia sia il risultato di una risposta immunitaria anomala a sostanze ambientali o a organismi patogeni presenti nell’ambiente. Alcuni fattori di rischio noti per la cheratocongiuntivite  includono:

  • Allergie alimentari o ambientali
  • Infezioni batteriche o virali
  • Presenza di parassiti come acari o pulci
  • Stress o ansia
  • Uso di farmaci immunosoppressori o corticosteroidi

Sintomi

La cheratocongiuntivite può manifestarsi con una vasta gamma di sintomi, che possono variare in gravità da caso a caso. Alcuni dei sintomi più comuni della cheratocongiuntivite includono:

  • Lacrimazione eccessiva
  • Arrossamento o infiammazione degli occhi
  • Opacità corneale o ulcere
  • Secrezione oculare abbondante
  • Prurito o fastidio agli occhi
  • Fotofobia o intolleranza alla luce
  • Cambiamenti comportamentali come apatia o irritabilità

Diagnosi e trattamento

La diagnosi della cheratocongiuntivite eosinofilica si basa sull’esame clinico degli occhi dell’animale, che può includere test di fluoresceina per valutare la presenza di ulcere corneali e citologia oculare per identificare la presenza di cellule eosinofile. In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire una biopsia oculare per confermare la diagnosi.

Il trattamento della cheratocongiuntivite  dipende dalla gravità dei sintomi e dalla risposta dell’animale alla terapia. I farmaci utilizzati per trattare questa malattia includono corticosteroidi topici o sistemici, antistaminici e antibiotici. In alcuni casi, potrebbe essere necessario utilizzare farmaci immunosoppressori per controllare la risposta immunitaria del gatto.

Prevenzione e gestione

Purtroppo, non esiste una prevenzione specifica per la cheratocongiuntivite, poiché la causa esatta della malattia è ancora sconosciuta. Tuttavia, è possibile ridurre il rischio di malattie oculari nel gatto fornendo una dieta equilibrata e adottando misure per ridurre il contatto con allergeni ambientali.

In caso di cheratocongiuntivite eosinofilica diagnosticata, è importante gestire la malattia in modo adeguato per evitare complicazioni e sintomi gravi. Ciò può includere l’utilizzo di farmaci prescritti dal veterinario, il monitoraggio regolare degli occhi dell’animale e l’adozione di misure per ridurre lo stress e l’ansia del gatto.